Il fondatore di Ubuntu Mark Shuttleworth ha rivelato come il sistema operativo affronterà i problemi di privacy in corso relativi alla sua funzione di ricerca online in Unity.
In particolare tra i suoi piani c'è l'introduzione di una modalità di navigazione in incognito per "anonimizzare" le sessioni di Dash.
Preoccupazioni relative alla privacy ho perseguitato Ubuntu dall'introduzione di "Shopping Lens" in Ubuntu 12.10.
Diverse concessioni sono state fatte poco dopo il suo arrivo per placare i critici, tra cui un collegamento di spegnimento e avviso legale in mostra nel Dash.
Ora, in una segnalazione di bug su dove dovrebbe aprirsi il collegamento legale, Shuttleworth ha rivelato un piano in tre fasi per "gestire" la funzionalità nelle future versioni di Ubuntu:
La seconda di queste opzioni probabilmente disabiliterà tutte le ricerche/risultati online allo stesso modo dell'attuale interruttore "on/off" situato nella Privacy riquadro di Impostazioni di sistema fa.
"Attivalo, proprio lì nel Dash, e sei assolutamente certo che non stai inviando traffico di rete", Shuttleworth spiega, aggiungendo che, per una totale tranquillità, questo interruttore di blocco della rete sarà "applicato a livello di kernel".
Unire il toggle sarà ciò che molti sostenitori della privacy hanno cercato: un messaggio in anticipo nel programma di installazione. Non è ancora chiaro se questo avrà un interruttore "opt-out" chiaramente visualizzato.
Questi due nuovi approcci si uniscono a quello che già conosciamo: la commutazione per ambito.
Questa funzione, annunciata insieme il nuovo servizio “Smart Scope” che trasforma il Dash in un "hub di ricerca" intelligente e pertinente, consentirà agli utenti di Ubuntu di scegliere quali servizi, ambiti e obiettivi vengono utilizzati nel Dash.
Ubuntu 13.04 intende essere spedito in giro 100 ambiti per impostazione predefinita, la cui pertinenza sarà "follata" dal comportamento degli utenti.
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