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Stavo parlando con un membro di Ubuntu e direttore di L'Open Learning Center Alan Bell ieri su IRC riguardo al bug del Launchpad per la firma predefinita di Evolution.
Alan ha suggerito che in futuro, quando segnaleremo le cose a OMG! Ubuntu! e link a un bug, dovremmo incoraggiare le persone a usare il "mi colpisce" funzionalità piuttosto che pubblicare un commento sul bug. Apparentemente i bug con molti commenti fanno annullare l'iscrizione agli sviluppatori.
Ovviamente non è colpa nostra se la segnalazione di qualcosa porta una massa di persone a una segnalazione di bug di Launchpad: probabilmente è qualcosa che Launchpad dovrà esaminare oppure gli sviluppatori devono abituarsi perché Ubuntu diventa più popolare e attira l'attenzione dei media mainstream.
Comunque, a prescindere da ciò, mi ha fatto pensare: Quanto è scalabile l'open source?
Al momento, Ubuntu si sta avventurando in un terreno sconosciuto. Mai prima d'ora un sistema operativo open source ha tentato di conquistare i cuori del mainstream. Infatti, ad eccezione di alcuni progetti di medie dimensioni come Firefox, Moodle, GIMP, Drupal, WordPress et. al., non abbiamo davvero testato come reagirebbe il mainstream a progetti open source grandi come Ubuntu.
Man mano che cresciamo, ci saranno più persone che contribuiranno, più persone che aggiungeranno commenti alle segnalazioni di bug, più persone si infastidiranno ai cambiamenti e daranno voce alla loro opinione. Nel software proprietario, le aziende generalmente sviluppano a porte chiuse e poi rilasciano un prodotto. Ai consumatori piace o no: nell'open source, possono avere voce in capitolo durante lo sviluppo di un prodotto.
Se prendiamo come esempi reazioni come i controlli della finestra, lo sfondo predefinito o la firma Evolution, e poi moltiplichiamo quella risposta per 10, possiamo gestirla? I processi in atto, la comunità e Launchpad sarebbero in grado di gestire un afflusso di nuovi contributori o Ubuntu imploderebbe in un gigantesco caos di caos?
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